Descrizione
Un grande arco in pietra tufacea segna l'ingresso a sud ed immette in Via Girolamo Theodoli, detta comunemente Borgo.
Padre Corsignani, dal 1714 aiutante di studio e auditore nelle sacre visite del cardinal Fulvio Astalli, riporta una descrizione del
Borgo e di altri edifici del paese nel suo scritto De Sambuci Oppido.
La via nel 1717, al momento della visita dei due prelati, era come oggi, chiusa ai lati da una spina di case su due piani.
Il primo portale a sinistra reca la data 1748 e fa pensare che i lavori si protrassero per diversi anni anche dopo la morte di Tiberio, per volontà di suo figlio Marchese Camillo e fratello del Cardinal Fulvio.